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..:: Pensieri a denti stretti ::..


Tutti pensano a cambiare l’umanità ma nessuno pensa a cambiare se stesso.

Lev Tolstoj


Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
è un pensiero di Gionni inserito il 03/03/2007 alle 02:16:00, nella sezione Note musicali, e linkato 1460 volte.

Sinceramente non ho seguito molto Sanremo, se non proprio distrattamente perchè non c'è altro in tv. La prima canzone che nello zapping serale mi è capitata di sentire è stata proprio questa, che mi ha subito colpito e attratto. Una canzone molto dura, con un grande e profondo significato civile, soprattutto per chi, come me, ha origini siciliane e ha vissuto la sua adolescenza e la formazione della propria coscienza civile negli anni più bui della lotta contro lo Stato.
Una bella melodia, una bella interpretazione, un grande significato contenuto nelle parole. Ha meritato la vittoria tra i giovani e strameritato il premio della critica. Lascio a voi ogni altra riflessione.

Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine
Appunti di una vita dal valore inestimabile
Insostituibili perchè hanno denunciato
Il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato
Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra
Di faide e di famiglie sparse come tante biglie
Su un'isola di sangue che fra tante meraviglie
Fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie
Di una generazione costretta non guardare
A parlare a bassa voce a spegnere la luce
A commentare in pace ogni pallottola nell'aria
Ogni cadavere in un fosso
Ci sono stati uomini che passo dopo passo
Hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno
Con dedizione contro un'istituzione organizzata
Cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro?
E' nostra... la libertà di dire
Che gli occhi sono fatti per guardare
La bocca per parlare le orecchie ascoltano...
Non solo musica non solo musica
La testa si gira e aggiusta la mira ragiona
A volte condanna a volte perdona
Semplicemente
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Ci sono stati uomini che sono morti giovani
Ma consapevoli che le loro idee
Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole
Intatte e reali come piccoli miracoli
Idee di uguaglianza idee di educazione
Contro ogni uomo che eserciti oppressione
Contro ogni suo simile contro chi è più debole
Contro chi sotterra la coscienza nel cemento
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Ci sono stati uomini che hanno continuato
Nonostante intorno fosse tutto bruciato
Perchè in fondo questa vita non ha significato
Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato
Gli uomini passano e passa una canzone
Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione
Che la giustizia no... non è solo un'illusione
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Pensa

Fabrizio Moro

 
è un pensiero di Gionni inserito il 08/03/2007 alle 13:12:01, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 1303 volte.

In questi giorni, pur non avendo messo in rete nuovi post, a parte qualche nota musicale, comunque son stato presente con commenti o lasciando tracce qua e là nella blogosfera. Poi, chiacchierando con molti di voi, miei cari lettori, ne son venuti fuori molti di ragionamenti che mi hanno portato verso tutta un'altra serie di riflessioni sulle quali però... non ne sono ancora giunto a termine. Prima o poi li troverete su queste pagine, ma per ora dovete aspettare.
Volente o nolente, mi trovo pur sempre a combattere con un lavoro che non mi lascia gli spazi necessari per gestire le questioni personali, tralascio ulteriori commenti sulla paradossalità della situazione, e quindi, il più delle volte i miei stessi pensieri si affogano in problemi che non hanno nulla da condividere.
Un po' quel turbine di emozioni e sensazioni che qualche mese fa mi mise KO. Insomma, siamo punto e accapo, ma non avevo mai messo in dubbio che la situazione cambiasse o migliorasse. Lo status quo delle cose è questo e ne sono ampiamente cosciente, quindi, stringiamo i denti e andiamo avanti. 
Se prima non avevo la forza di reagire, adesso,
tutta una serie di eventi e di soddisfazioni, e qualche piccola rivincita, mi da quella spinta per non lasciarmi travolgere. Non dico che riesco a combattere e vincere in una battaglia impari. Ma almeno riesco ad arginare quello che mi turba.
Però è difficile, veramente tanto difficile.
A questo aggiungiamoci persone a me care, vicine e lontane, che spesso, pur con giuste convinzioni, mi mettono in situazioni di disagio personale sulle quali mi trovo costretto ad abbozzare. Comprendo le necessità degli altri, però a volte mi chiudo forse troppo a guscio e non faccio trasparire quelle che sono le mie reali necessità, specie quando ho bisogno di serenità o che non mi si creino troppe tensioni attorno.

Non scordiamoci però che la vita è bella perchè è avariata!

 
è un pensiero di Gionni inserito il 13/03/2007 alle 13:42:20, nella sezione Appunti di pazzia, e linkato 1112 volte.

Periodo no, anticipato da un finesettimana che come al solito, parte con grandi prospettive, e finisce a casa. Causa maltempo niente sci.
A questo quindi si aggiungono le prime due giornate della settimana che partono molto male, con un tono bassissimo, stanchezza e parecchia, troppa apatia.
Indubbiamente mi sento altamente parossistico. Sarà la stagione, questi primi accenni di primavera che annualmente mi danno una sensazione tutt'opposta del risveglio. E' proprio vero che son troppo contorto e rovescio. Io amo l'autunno, vivo bene d'inverno (quando è serio, con freddo, pioggia e neve) e soffro la primavera e in particolar modo l'estate e il caldo.
I problemi in ufficio son sempre i soliti, e forse sono gli stessi a crearmi maggiormente agitazione, viste le difficoltà che mi arrecano nel gestirmi la vita privata. A volte sembra assurdo... un gioco di scatole cinesi che sembra non avere mai fine. Cerco di organizzare un qualcosa, ma devo talmente incastrarlo negli eventi che ti rendi conto subito che non è possibile vivere così, più uno si sforza a cercare tranquilità e
serenità, più la gente, spinta forse da sadismo, cerca di andarti contro per complicarti la vita.
Ok, ognuno tira acqua al suo mulino è normale, ma perchè il mio alla fine rimane sempre a secco? Ora non voglio fare vittimismo, anche io quando serve, nel rispetto massimo delle persone, cerco di sfruttare le situazioni e di ottenerme qualche vantaggio. Ma devo farlo offrendo un qualcosa in più del previsto in cambio. Vada per il do ut des, ma a volte mi sembra di dare più di quanto ricevo. Carità cristiana sì, ma figura del tonto no... ora mi son stufato.

Questi mesi sono stati un po' una parabola. O meglio una funzione che dopo aver raggiunto un massimo, in cui ho raggiunto uno stato di benessere assoluto coadiuvato da soddisfazioni e successi personali, sta pian piano scendendo nuovamente verso un livello basso. Non c'è stato il crollo come prima di natale, quando son finito al Pronto Soccorso, adesso è molto più graduale ma pur sempre mi infastidisce. A catena di conseguenza parte lo stimolo del volerne uscire fuori. Dal non rimanere incastrato in chissà quali perversi giochi della mia mente. Che creano disagio, fastidio, voglia di fuggire. La testa altrove e desiderio di riscrivere quella stramaledetta "lettera.
Testa o cuore? Anche io adesso quest'amletica domanda, ma vince comunque sempre testa, necessità fa virtù e quindi continuo a stringere i denti.
Diceva Tomasi di Lampedusa ne "Il Gattopardo": "Bisogna che tutto cambi se si vuole che tutto resti com'è". Amara profezia, ma solida realtà.
Tante cose son cambiate, nuovi mondi, nuove conoscenze, nuove esperienze e soprattutto una maggiore coscenza di fatti e situazioni, ma la base di fatto purtroppo è rimasta sempre la stessa. A volte insostenibile, soprattutto quando lavori e fai vedere che puoi affrontare con esperienza e piena cognizione di causa la situazione. E alla fine di tutto ti chiedi "ma chi me lo ha fatto fare?"

Lunedì non in gran forma, martedì con preallarme dei miei soliti attacchi di "fobia" (nuova definizione, ma forse, inquadra meglio il tutto. Fobia di quest'ufficio). I prossimi giorni non lo so, ma le premesse non sono delle migliori.
Cerco quindi sempre di impegnarmi in cose che mi piacciono. Accentratore, ma sempre in cerca di consigli per fare e dare il meglio. Adesso inizio a stentare nuovamente anche qui.
E che diamine!!!
Non riesco più a dare dimensionalità ai miei sentimenti, alle mie sensazioni. Solo a trascriverle. Distanza e Confine che si ripresentano tumultuosi come delle barriere che affossano in parte il mio Istinto.
O forse sono io a controllarlo troppo con la testa. Che non è libera, ma omologata ad un carattere ed un modo di vivere incentrato troppo sugli altri e poco su di me.
Forse è il mio EGO che cerca di farsi sentire, tumultuosamente, che cerca di venire fuori, prendere il controllo, ma non ha ancora la forza e il temperamento. Un Ego imprigionato fino ad ora, che chiede di essere libero, se stesso.
Ma allora, io, sono come sono? Sono io stesso una maschera dietro alla quale mi nascondo a me e al mondo.
Questi pensieri mi turbano e si aggiungono al vortice di riflessioni che sto mi portando dietro da settimane. Prima o poi metterò questi due punti su una retta non vi preoccupate e cercheremo di capire nuovamente le relazioni e i rapporti. Insieme ad Istinto, Dominanza e Spazialità...

 
è un pensiero di Gionni inserito il 14/03/2007 alle 13:14:27, nella sezione Appunti di pazzia, e linkato 1076 volte.

Cerchiamo di fare ordine nel mio scaffale mentale... cosa ardua considerando che dopo tre anni ancora non ho sistemato la libreria in camera mia.

Mettiamo da parte gli appuntamenti e gli impegni lavorativi e non, che vanno sistemati in agenda, prendiamo e teniamo da parte le cose care, che andranno sistemate con maggiore attenzione, e concentriamoci sui problemi, sulle situazioni e sui concetti che mi creano confusione e soprattutto convivono in e per essa.
Relazioni interpersonali, escludendo quindi come detto prima quelle familiari, tutto ok con il mondo tranne quando viene a mancare il rispetto, sia come persona che come collega. A quel punto possono scattare varie reazioni. La prima, guidata dall'istinto più selvaggio, con un botta e risposta rapido, a volte acido e pungente, che vuole andare a segno a rischio di innescare la polemica (a questo si aggiunge una faccia arcigna da impunito quasi rissoso), senza però arrivare alle mani, è una cosa che detesto. La seconda, con un po' di sagacia diplomatica, cerca
di far cadere la polemica attraverso un gioco di battute, volendo smorzare la tensione ma non ammettendo o accettando comunque la mancanza di rispetto. In questo caso il problema si viene a creare quando dall'altra parte si persevera, situazione che a lungo andare poi mi stanca e mi fa arrivare alla prima reazione. Con una regressione naturale del rapporto interpersonale stesso. Un po' quello che ho vissuto in questi mesi. e che mi ha portato ad adottare la terza reazione, quella che troppo spesso sto adottando quasi per quieto vivere. Ok, va bene, abbozzo e sopporto. Ma fa male, veramente tanto male dentro. E in quest'ultimo caso, se si persevera allora è perfidia da parte dell'interlocutore. Che sul posto di lavoro si chiama "Mobbing".
Ed è in questa ultima reazione che non mi riconosco. Quest'inedia per paura di chissà quali reazioni. Lo so già che il mio futuro è incerto, ma almeno, cerchiamo di viverlo da leoni. Ca$$o!!! E' da qua mi incarto e mi ingroviglio in un vorrei ma non posso, do fiducia e viene tradita, cerco supporto e devo solo accettare quel che mi viene imposto. Solo a pensarlo mi viene naturale la prima reazione.
Poi vengono i rapporti con gli amici, quelli veri, quelli sinceri e le semplici conoscenze. Difficile da posizionarli. Sono una via di mezzo con tutto e tutti. Chi è un fratello, chi una persona cara con la quale magari mantieni un rapporto più distaccato ma c'è rispetto o affetto, chi invece sono io stesso a tenere nell'ambito delle conoscenze, perchè "dai nemici mi guardo io, ma dagli amici mi guardi Dio". E a seconda del grado di rapporto con gli amici discuti, ti ci appicci e confronti. Se serve ti ci confidi e sanno/possono/vogliono darti una spalla, un braccio o una mano a seconda delle necessità.
In ambito familiare e in quello degli affetti invece è quasi scontato che tutto vada indubbiamente meglio. In ogni caso c'è il rispetto e se le cose non vanno si discute e si fa pace. Quindi, il contrasto è quasi un passaggio obbligato per confrontarsi, crescere e capirsi. Non tanto per definire chi comanda, ma semplicemente per chiarire come vanno le cose, come cambia il mondo. Cosa chiede il mondo da noi e come rapportarci con esso. Poi ognuno ha i suoi tempi di reazione. L'intelligenza umana sta in questo, nel saperne capire le tempistiche. E saperle rispettarle. A maggior ragione qusto tipo di rapporti viene tutto posizionato nella posizione di maggior prestigio dello scaffale mentale.
'Sto scaffale però rimane mezzo vuoto, che altro possiamo metterci dentro?
La mia fantasia, la mia capacità polimorfica di adattarmi e affrontare comunque ogni situazione. Andando un po' dove mi porta il cuore e magari ragionando soltanto dopo con la testa. Possiamo poggiarci anche il punto attraversato da infinite rette, magari nello stesso ripiano dove metto i due punti attraversati da una sola retta. Poi il ripiano con la spazialità, senza distanze e confini. E quello dell'istinto, magari che sovrastante ai ripiani dei rapporti interpersonali come a fargli da cappello.
In basso l'agenda con tutte le cose da fare e relativi materiali, i miei hobby e le mie passioni.
Di lato poggio sci e scarponi. Mi sa che la stagione invernale quest'anno è quasi finita. E non è riuscita a darmi che ben poche emozioni, anzi, anche qualche paura.
Mi sa che devo trovare una nuova libreria. O dare un nuovo ordine a tutto. Se riesco a scrollarmi di dosso la stanchezza.

 
è un pensiero di Gionni inserito il 14/03/2007 alle 15:30:41, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 976 volte.

Stringo i denti, ma la lettera alla fine è stata riscritta ed è tornata nel cassetto in attesa di un suo utilizzo.

Devo solo decidere cosa fare prima, se finire di nuovo al Pronto Soccorso, o consegnarla accettando l'ennesima sconfitta e rinunciando a molte cose.

Ardua sentenza.

 
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Immagine
 Passo Rolle... di Gionni

Briciole di Briciola


Commenti


che bello
21/11/2009 alle 15:44:00
è un pensiero di Anonimo
"Capita spesso - spiega Ghezzi ...
28/10/2009 alle 07:49:23
è un pensiero di Luigi
aggiornare!!!! ^___^
26/08/2009 alle 09:14:38
è un pensiero di Mik
scusate, ma sono totalmente dal...
29/05/2009 alle 19:45:48
è un pensiero di Mik
non mi piace
29/05/2009 alle 19:43:26
è un pensiero di Mik
smk
15/05/2009 alle 07:23:40
è un pensiero di Fù
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11/02/2009 alle 12:44:33
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La gente nega quella catastrofe...
10/02/2009 alle 20:07:01
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Ma parli del babbo o della Elua...
10/02/2009 alle 20:03:28
è un pensiero di Fù
Posso aggiungere un altro "Omar...
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Secondo me viviamo in uno stato...
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condivido le tue sensazioni, mi...
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