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..:: Pensieri a denti stretti ::..


Bisognerebbe tentare di essere felici, non foss'altro per dare l'esempio

Jacques Prevert


\\ Home Page : Storico : Variazioni sul tema (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
è un pensiero di Gionni inserito il 09/01/2007 alle 16:42:03, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 1085 volte.

Secondo voi, qual'è la differenza tra internet e il www (web)?
C'ho messo una giornata per farlo capire... siamo arrivati anche ai disegnini. E meno male che è una specializzanda esperta e ultraprofessionista della Grande Rete.

Pensate... sa anche accendere un pc...

 
è un pensiero di Gionni inserito il 16/01/2007 alle 15:15:18, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 2189 volte.


L'aliscafo SegestaJet spezzato in due dallo scontro
Foto Repubblica.it
Quello che resta in mente è una scena agghiacciante, con la nave veloce SegestaJet sventrata dalla prua del mercantile di Antigua.
Conosco lo stretto di Messina, conosco il traffico navale che quotidianamente ci passa. Conosco anche vagamente le norme che regolano la navigazione.
E soprattutto, pur essendo uno "stretto" spazio di manovra c'è.
Perchè allora le due, o tre, navi convergevano verso lo stesso punto? Fatalità? Distrazione?

Incoscenza.

Vi lascio con un articolo di Repubblica.it

Tragedia nello Stretto, forse un traghetto la "terza nave" dell'incidente dell'aliscafo

MESSINA - C'era forse una terza nave nello specchio di mare dello stretto di Messina, a circa un miglio e mezzo da San Raineri, dove si è verificata la collisione tra un traghetto veloce delle Fs, il "Segesta Jet" e un Portacontainer "Susan Borchard", battente bandiera di Antigua. La Capitaneria di Porto di Messina sta lavorando sulla base di un'ipotesi precisa, anche se ancora tutta da verificare. Il terzo natante coinvolto sarebbe il traghetto "Zancle" della compagnia privata Caronte&Tourist, in servizio tra il porto di Reggio e quello siciliano. Una di quelle navi che fanno la spola tra Calabria e Sicilia, cariche di automobili e tir. Un mezzo che, involontariamente ha avuto un ruolo nella tragedia. Che, forse, non ha dato la precedenza alla "Segesta", costringendola ad una brusca virata. Manovra che l'ha portata ad incrociare la rotta del cargo straniero.

Del traghetto ha parlato Antonio Samiani, comandante della Capitaneria di Porto di Messina, che sta conducendo alcuni accertamenti sulla dinamica dell'impatto costato la vita a 4 componenti dell'equipaggio delle Fs e 62 feriti.

La presenza dello "Zancle" è confermata in una nota dalla stessa compagnia, che ha avviato un'indagine conoscitiva interna "per determinare la posizione della propria flotta in servizio al momento dell'impatto, composta da 7 unità". Ma secondo la "Caronte&Tourist" il traghetto "aveva visto sfilare normalmente alla propria poppa la Segesta prima del momento dell'incidente". Dai dati del sistema satellitare AIS, sempre secondo le informazioni diffuse dalla Caronte& Tourist, "emerge chiaramente che Segesta non ha modificato la propria rotta e velocità, rimasta praticamente costante dall'uscita dal Porto di Reggio Calabria, per poter sfilare in sicurezza di poppa alla Zancle".

Il comandante Samiani dopo un sopralluogo sul relitto ha tuttavia spiegato che "è ancora presto per riuscire a ricostruire dettagliatamente quanto accaduto". Il Pm Francesco Mollace della Procura di Reggio Calabria, incaricato di condurre l'inchiesta, ha negato di essere a conoscenza della presenza della terza nave. "Ieri sera - ha detto - abbiamo lavorato fino a notte fonda assieme alle forze dell'ordine ed ai responsabili della navigazione sullo Stretto. Nessuno ha fornito informazioni sulla presenza di una terza imbarcazione nei pressi dello specchio di mare teatro dell'incidente".
Anche per il magistrato reggino "è troppo presto per ricostruire la dinamica dei fatto", tanto più che "gli uomini dell'equipaggio che erano alla guida dell'aliscafo con compiti di comando e di decisione sono tutti morti". Il riferimento è al comandante delle "Segesta" Sebastiano Mafodda e al direttore di macchina Marcello Sposito. Entrambi restati schiacciati dalle lamiere mentre si trovavano in plancia di comando.

Di certo al momento c'è che le "leggi" che regolano i movimenti dei natanti nello Stretto di Messina sono "ferree". Esiste infatti un codice di navigazione preciso. Tra l'altro, proprio per la sua stazza, la Susan aveva pochissimi margini di manovra, mentre la "veloce" delle Fs è considerata molto più agile.

La verità molto probabilmente emergerà nelle prossime ore quando gli inquirenti potranno accedere alle registrazioni del radar che controlla lo specchio di mare tra Reggio e Messina. Un sistema che registra tutti i movimenti, compresa, quindi, la presenza della terza nave di cui ha parlato Samiani.

GIUSEPPE BALDESSARRO
(16 gennaio 2007)

 
è un pensiero di Gionni inserito il 17/01/2007 alle 19:38:34, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 3662 volte.

Oggi la prima seduta con il medico dei matti. Pensavo peggio, il tipo è simpatico, alla mano e, ovviamente, chiacchierone.
O forse è solo una mia impressione perchè ci sono andato spontaneamente e benvolentieri, quindi senza timori, paure e paranoie. E soprattutto, non è come dal dentista, che solo che apri la bocca son dolori... fisici e monetari.

Comunque, in generale, abbiamo fatto una bella infarinatura dei miei malanni mentali, cercato insieme di capirne qualcosa, ed è questa la cosa che mi è piaciuta di più, l'analisi alla Marzullo, si faccia una domanda, si dia una risposta e cerchi di capirne il perchè. E' un confronto, e come tutti i confronti è costruttivo. Mi ha dato un compitino per casa. Scrivere Situazioni, Emozioni, Sensazioni ed Azioni che mi coinvolgono o colpiscono. In parole povere un BLOG.

Mi sa che per una volta tanto sto fin troppo avanti...

 
è un pensiero di Gionni inserito il 03/02/2007 alle 15:41:37, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 2218 volte.

Quanto accaduto ieri è ridicolo, assurdo, paradossale, inconcepibile. E Catania è stato soltanto l'ultimo di una fin troppo lunga serie di eventi.

Siamo in guerra e neanche lo sapevamo.


Foto tratta da Gazzetta.it
La morte dell'ispettore Filippo Raciti ieri a Catania deve far riflettere. Ma riflettere veramente, non scatenare solamente il solito blablabla mediatico che si sta leggendo in giro in queste ore. E' mai possibile morire perchè un gruppo di facinorosi decerebrati e probabilmente con seri problemi psichici va in giro armati in assetto di guerra con l'unica intenzione di uccidere? Questa e guerra, e, qui voglio provocare, in queste situazioni è INDISPENSABILE tornare alle ordinanze decretate durante gli anni di piombo. Colpo in canna e sparare ad altezza d'uomo. Perchè con certa gente che non ha la minima conoscenza della vita e del suo rispetto, a cosa serve rispettarli e tutelarli limitandosi ad una carezza con un manganello?

E' vero, quanto ho detto va contro la mia profonda morale cristiana, va contro ogni mio concetto di rispetto della vita umana. Ma... ma... ma la rabbia è forte. Diciamo di vivere in democrazia, e viviamo invece in un regime di terrore che non viene dai palazzi del potere, sennò saremmo in dittatura e forse tutto ciò non sarebbe mai accaduto. Tutta questa violenza viene invece dal profondo del disagio sociale e, lasciatemelo dire, mentale. Un pericoloso fuoco che viola ogni libertà umana. Troppa democrazia che sta instaurando una violenta dittatura sociale.
Bisogna avere paura ad andare allo stadio, a frequentare luoghi affollati, a prendere la metropolitana, ad uscire la sera. Perchè chi ci tutela muore, e chi invece dovrebbe pagare per le proprie colpe, anzi, va in giro anche a vantarsene. E poi... e poi, altri decerebrati che osannano la morte di Raciti come una forma di vendetta per la morte di un altro che se l'è veramente cercata, proclamandolo quasi un martire di non so quali ideali folli.
Si può morire per la Fede, ma è inconcepibile morire perchè te lo dicono altri.


Foto tratta da Gazzetta.it

Il campionato 2006-2007 deve finire qui, nessuno scudetto assegnato, nessuna squadra nelle coppe europee. A pagarne saranno le società e gli ultras onesti, è vero. Ma è anche da loro stessi che deve partire un segnale di repressione. Per allontanare chi va allo stadio per UCCIDERE.
Il calcio potrà riprendere solo dopo un profondo cambiamento, una vera e propria rifondazione. Come in Inghilterra. Dove non esistono recinzioni, il tifo è tifo e non antagonismo e violenza.
Loro ci sono riusciti, sono così più avanti di noi?
Sennò torniamo ai circhi romani. Facinorosi e violenti al centro dell'arena che si massacrano, con licenza di uccidere. Ne rimarrà vivo solo uno. E il pubblico deciderà poi la sua sorte.
Ne sono certo, sugli spalti nessun tafferuglio, il primo che si azzarda finisce nell'arena.

Che giorno triste, vi lascio con una riflessione di Mario Sconcerti: Una notte già scritta

 
è un pensiero di Gionni inserito il 01/03/2007 alle 01:18:20, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 1176 volte.

Ahuuuuuuuuuuu!!!

 
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 Neve e Nuvole... di Gionni

Briciole di Briciola


Commenti


che bello
21/11/2009 alle 15:44:00
è un pensiero di Anonimo
"Capita spesso - spiega Ghezzi ...
28/10/2009 alle 07:49:23
è un pensiero di Luigi
aggiornare!!!! ^___^
26/08/2009 alle 09:14:38
è un pensiero di Mik
scusate, ma sono totalmente dal...
29/05/2009 alle 19:45:48
è un pensiero di Mik
non mi piace
29/05/2009 alle 19:43:26
è un pensiero di Mik
smk
15/05/2009 alle 07:23:40
è un pensiero di Fù
Se è vero che Dio vede e provve...
11/02/2009 alle 12:44:33
è un pensiero di Omar
La gente nega quella catastrofe...
10/02/2009 alle 20:07:01
è un pensiero di Fù
Ma parli del babbo o della Elua...
10/02/2009 alle 20:03:28
è un pensiero di Fù
Posso aggiungere un altro "Omar...
10/02/2009 alle 01:58:24
è un pensiero di Omar
Secondo me viviamo in uno stato...
10/02/2009 alle 01:32:12
è un pensiero di Omar
condivido le tue sensazioni, mi...
12/01/2009 alle 22:46:18
è un pensiero di portobello8
Giovanni? se ci sei batti un co...
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è un pensiero di Ulisse
Mi spiace che sia morto sto blo...
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Bene, una buona notizia ogni ta...
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è un pensiero di Fù

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