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Ohibò
è un pensiero di Gionni inserito il 18/05/2006 alle 11:04:41, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 993 volte.

Oggi l'allergia mi sta distruggendo, sono una maschera. Stanotte per giunta non ho chiuso occhio, quindi sto anche rintronato e con un malditesta infinito. Insomma vivo per sopravvivere, motivo per cui l'analisi politologica sul nuovo governo la rimando a data da destinarsi, sto veramente troppo cotto per ragionare su cose serie.
Mi dedico a riflessioni interpersonali, veniamo a noi.
Ieri si ragionava di futuro, di situazioni siano esse positive e negative che condizionano la vita e che influiscono più o meno pesantemente lungo il proprio cammino. Indubbiamente ognuno di noi ne ha incontrate tante chi più delle prime, chi più delle seconde, e giustamente ognuno ha saputo o voluto reagire come reputava più corretto in quel momento.
Di ogni cosa però dobbiamo tenere conto che anche nella situazione più sgradevole c'è sempre un lato positivo, emerge sempre fuori un "quid" che rende il gusto della pillola meno amaro del previsto.
Senza perdersi in infinite pippe mentali, bisogna farsene una ragione, nulla nasce, cresce e si evolve secondo un copione, non c'è nulla di prestabilito, è tutto frutto dell'irrazionalità e della casualità. Ma è indispensbile saper essere animali pensanti, cercando di affrontare quanto ci si presenta davanti con intelligenza, seguendo unicamente la propria volontà personale di crescere e offrendo a noi e agli altri sempre il meglio.
Senza pensare mai ad una sconfitta, perchè una fase negativa non è una sconfitta, è solo un attimo della propria vita vissuta appieno o con leggerezza, con convinzione o trascinati dagli eventi.
Senza situazioni di stallo.
E mai, e dico poi mai, aver timore dei giudizi degli altri. Giustissimo ascoltare i consigli, avere capacità critica e di osservazione, ma mai temere il giudizio altrui. Se uno dovesse fare le cose unicamente per confermare o smentire quello che gli altri pensano in merito, allora eviti a priori di gettarsi nella mischia, perchè non sarebbe un qlcs di vivo, di vero e sentito. Sarebbe falso e ipocrita, fatto unicamente per una facciata che non porta ad alcuna conclusione se non sofferenza e un ulteriore decadimento personale in senso di stima e capacità interpersonali. Oltre che alla naturale paura di farsi male.
Ma le paure non esistono, sono solo dei limiti che ci si prefigge per non affrontare un problema. Abbiattiamo questi limiti e abbattendo le paure tutto inizierà a scivolare più veloce, leggero e tranquillo, riconquistando i propri pregi e difetti, valorizzando le proprie capacità e credendo in se stessi. Unica precauzione, rimanere saldi, senza farsi trascinare via dagli eventi.
E' superfluo dirlo, ma non tutti riescono a capirlo.
Così come so per certo che quanto scritto non verrà compreso, perchè troppo tra le righe, ma verrà (sbagliando ancora) interpretato secondo le proprie convenienze.